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COMUNICATO STAMPA
Dal Dicembre 2002 il locale The Grillo's, situato a Roncade (Treviso), ospiterà alcune mostre d'arte di giovani artisti proposte e presentate da Rosanna Boraso.
Le prime due personali, mostreranno l'opera di Marco Dianese e Sefano Bernardi, due giovani nati nella stessa area, la zona compresa fra Treviso e San Donà di Piave, ma con percorsi e tecniche molto diversi.
Nei mesi successivi, vedute parziali delle mostre saranno visibili nel sito web: www.rosannaboraso.it


MARCO DIANESE

oggetto: mostra d'arte
artista: Marco Dianese
titolo: Home Sweet Home
tecnica: pittura
presentazione: Rosanna Boraso
luogo: THE GRILLO'S , via Roma 73 , 31056 Roncade (TV)
inaugurazione: 23 Dicembre 2002
durata: dal 23 Dicembre 2002 al 26 Gennaio 2003
orario: dalle 8 del mattino alle 2 di notte
info: 0422 70 71 10

Marco Dianese
Nato in Italia nei dintorni di Venezia nel 1971, ha iniziato giovanissimo, all'età di 14 anni, a sviluppare il proprio interesse per l'arte visitando mostre d'arte contemporanea e frequentando artisti che nel tempo hanno contribuito alla sua formazione tecnica ed estetica.

Onnipresente nella vita notturna giovanile veneta e dotato di una personalità creativa e dinamica, dopo lo scioglimento del gruppo musicale "Lulù" a cui aveva dedicato tutto il sostegno morale della sua passione per la musica, ha operato come d.j. per molti anni soddisfacendo in questo modo le sue necessità espressive.

Incapace di star lontano dagli amici, diventati qualche migliaio alla fine degli Anni '90, e verificata l'impossibilità di ritrovarsi un attimo in solitudine per pensare, nel 1999 lascia l'Italia e si trasferisce nel Texas, a Houston, per intraprendere nuove esperienze e riflettere sul proprio futuro.

Negli Stati Uniti d'America incomincia a studiare con maggiore interesse la storia dell'arte, europea ed internazionale, dalle origini al contemporaneo e a visitare quanto le maggiori città statunitensi offrono ai cultori dell'arte, dalle esposizioni delle più grosse collezioni pubbliche a quelle delle più piccole gallerie private.

Nel 2002 inizia la sua produzione artistica e la sua attività espositiva con una serie di mostre a Houston e a Dallas. In esse presenta lavori consistenti principalmente in gruppi di fili di lana colorati parzialmente intrecciati e sovrapposti a tele o tavole dipinte con colori acrilici o ad olio, o tesi da una parete all'altra al centro di una stanza, e in piccole sculture in metallo, gesso e lana, sospese al soffitto come frutti del cielo o fissate a terra su basamenti di gesso.
Opere che sembrano indicare una predilezione di Marco Dianese per l'arte povera italiana e il minimalismo americano, interpretati dall'artista con tecniche tratte dalla "fiber art" accostate alla pittura.
Rosanna Boraso
martedì 16 luglio 2002


STEFANO BERNARDI

oggetto: mostra d'arte
artista: Stefano Bernardi
titolo: Animalia
tecnica: fotografia
presentazione: Rosanna Boraso
luogo: THE GRILLO'S , via Roma 73 , 31056 Roncade (TV)
inaugurazione: 1 Febbraio 2003
durata: dal 1 al 28 Febbraio 2003
orario: dalle 8 del mattino alle 2 di notte
info: 0422 70 71 10

Stefano Bernardi
Cresciuto in una famiglia ricca di tradizioni culturali e di interessi artistici, Stefano ha percorso un iter formativo che dal Liceo Artistico di Treviso lo ha portato prima all'Accademia di Belle Arti di Venezia nella scuola di Pittura e successivamente a Padova dove si è diplomato in Fotografia all'I.S.F.A.V.

Nelle mostre fatte sinora, alcune personali nel Veneto e collettive a Torino, in Germania, in Spagna e a Monte Carlo, ha esposto le sue opere pittoriche in tecnica mista i cui soggetti, teste o figure in primissimo piano, di vago sapore espressionista, emergono per l'imponenza dell'identità, da frammenti di testi e velature di colore.

In questa personale, Animalia, esordisce con le sue opere fotografiche, a colori e in bianco e nero.

Due sono i soggetti prevalenti di questa mostra: i "paesaggi" e gli "umani".

I paesaggi, in realtà, sono molto spesso dei ritratti. Ritratti di macchinari (le gru) o luoghi industriali (Marghera, il vecchio Silos di San Donà di Piave) o comunque manufatti preposti ad un servizio di supporto "tecnico" all'operare umano (le biciclette, le barche, i fasci di pali infissi nell'acqua per l'ancoraggio dei natanti, i binari).
Inseriti nel loro contesto ambientale, magari di notte, colti a tradimento e inconsapevoli, quando nessuno li guarda, nel luogo dove sono stati abbandonati, liberi di morire affondando lentamente nella melma del tempo e dell'oblio, o di stagliarsi nella foschia con la propria prorompente personalità. L'effetto è tale da dare l'idea che da un momento all'altro un selvaggio movimento collettivo degli elementi dell'immagine venga a sconvolgere irrimediabilmente la nostra idea di oggetto inanimato.

Gli umani sono di per sè personaggi. Maschere del Carnevale veneziano, componenti di band musicali. Al contrario dei soggetti dei paesaggi sono colti mentre si muovono. La particolare tecnica fotografica che addotta Stefano, però, esalta al massimo, fino ad esasperarlo e rendendolo quasi elemento decorativo, il movimento dell'ambiente circostante. Il soggetto umano così si dissolve in macchie pittoriche e le parti ancora riconoscibili lo rendono l'unico elemento statico attorno al quale ruota tutto il resto.

Guardando queste foto non ho potuto non pensare a uno dei racconti della raccolta La Figlia della Pioggia di Margaret Lawrence, ambientato nell'Africa Nera. In occasione della costruzione di un ponte sul fiume nei pressi della foresta, tutta la gente del villaggio era preoccupata per l'offesa che ciò arrecava allo spirito del fiume e nessuno voleva prestarvi la propria opera. Un giovane, che per primo accettò, convinto di poter trascurare la superstizione in virtù della sua vitalità e della sua intelligenza, divenne alla fine oggetto, strumento, del ponte stesso che, grazie anche alla sua forza potè essere costruito. Un giorno, praticamente giunto a compimento, il ponte lasciò cadere il giovane che in esso non trovo più appigli e scomparendo per sempre nel fiume egli divenne sacrificio celebrante la nuova costruzione e pacificante il fiume.
E il villaggio tirò un sospiro di sollievo.
Ora sapeva che anche il ponte era vivo aveva uno spirito e la foresta aveva così un nuovo potente abitante.
Rosanna Boraso
venerdì 18 ottobre 2002


Rosanna Boraso, artista nata e operante in Italia, professoressa di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Venezia, si è formata, oltre che su letture visite e visitazioni, riflessioni e sensazioni personali, anche tramite i suoi studi all'Istituto Statale d'Arte, l'Accademia di Belle Arti e la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Ca' Foscari, a Venezia; tramite la sua esperienza come designer tessile presso le ditte Jesurum e Rubelli & F. e la gestione dell'atelier "il telaio", a Venezia, ed il conseguente contatto con il mondo dell'abbigliamento; tramite l'esperienza didattica presso l' Istituto Statale d'Arte, a Udine e a Venezia, e il Licei Artistici Statali, di Treviso e di Venezia.
I materiali che usa sono tessuti, filati, reti, ma anche zucchero, dolciumi, cartapesta, oggetti, lattine riciclate, foto, in una commistione di tecniche che vanno dalla pittura alla "mail art". Dal 1980 in poi ha prodotto installazioni variamente connotate in spazi pubblici e privati, in Italia, ma anche a Stoccolma, New York, Houston. Il suo nome è anche legato ad una attività propositiva di giovani forze artistiche che si è esplicata, sinora, principalmente nel Veneto e che prosegue nel sito web all'indirizzo :
www. rosannaboraso.it.


Web Links:

www.retecivica.trieste.it/juliet

www.logicarte.net

www.hoving.com

www.onedimensionalman.com

www.grupposinestetico.it

   
 
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